News da Salerno

lunedì 29 novembre 2010

Aeroporto di Salerno, nuovo corso: mercoledì decolla il primo volo Alitalia

Collegamenti diretti per Roma e Milano. Nei giorni feriali due voli al giorno per lo scalo meneghino
Tra meno di 48 ore partirà il primo volo del «nuovo corso» dell'Aeroporto Salerno-Costa d'Amalfi. Alle 6.45 il volo Salerno-Milano Malpensa inaugurerà la gestione Alitalia. Due le destinazioni disponibili: Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Nei giorni feriali saranno disponibili due voli giornalieri per lo scalo meneghino, rispettivamente alle 6.45 e alle 17.40. Per Fiumicino, invece, un solo volo alle 11.15. Inoltre ci sarà, per chi usufruirà dello scalo picentino, la possibiltà di viaggiare in «code sarin», il servizio che permette di fare da Salerno il biglietto per ogni destinazione italiana o internazionale targata Alitalia.
GLI ORARI - Questi gli orari dettagliati fino al 10 dicembre: Salerno-Milano: 1-2-3-6-9-10 dicembre 06.45. 1-2-3-6-7-8-9-10 dicembre 17.40. Salerno-Roma: 1-2-3-6-7-8-9-10 dicembre 11.15. 4 dicembre 07.40. Milano-Salerno: 1-2-3-6-9-10 dicembre 09.05. 1-2-3-6-7-8-9-10 dicembre 19.55 Roma-Salerno: 1-2-3-6-7-8-9-10 dicembre 17.20. 5 dicembre 20.55
Da “Corriere del Mezzogiorno” Pietro Giunti 29 novembre 2010

PERITO: SGOMBERATE 60 FAMIGLIE A CAUSA DI UNA FRANA

Ordinanza di sgombero per 60 famiglie a Ostigliano, frazione del comune di Perito. All'origine del provvedimento, un movimento franoso che coinvolge la collina soprastante il centro storico di Ostigliano, in tutto una ottantina di abitazioni. Molte famiglie hanno già abbandonato le abitazioni. ''Siamo stati abbandonati - denuncia il sindaco di Perito, Edmondo Lava - Ho comunicato ieri alle autorità competenti di Regione e Provincia la decisione di sgombero, ma ancora nessuno ha risposto''. ''Sono almeno cinque le frane che minacciano Perito - aggiunge - Il centro storico di Ostigliano potrebbe essere spazzato via''.  Redazione TVOGGI Salerno

giovedì 25 novembre 2010

LAURITO

Cenni Storici
La prima notizia di Laurito si ritrova in un documento del 947. Nel 1352 il paese è sotto il dominio dei Sanseverino. Nel 1381, a seguito di dispute sorte, a proposito del possesso del suffeudo di Laurito, tra i Sanseverino e i Monforte, Bartolomeo Arcamone, il giureconsulto di Carlo III d'Aragona riconobbe i diritti di possesso della famiglia Monforte. Nel 1404 Re Ladislao separò il villaggio di Laurito da Cuccaro, cui era unito liberando le famiglie del villaggio dal versare a Cuccaro le prescritte sovvenzioni, collette, ecc. I Monforte detennero il possesso del feudo, estesosi ai centri minori vicini, fino all'abolizione del feudalesimo.
Distanze chilometriche
da Salerno 112 km, da Napoli 163 km, da Roma 373 km
Come si raggiunge
In auto
Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita di Battipaglia e proseguendo per la variante S.S. 18 (uscita di Futani).
In autobus
Collegamenti giornalieri per Salerno, Napoli Sapri e per Vallo della Lucania con autobus di autolinee private sulla linea Sapri-Napoli.
In treno:
La stazione FS piú vicina é quella di Vallo della Lucania sulla linea Napoli-Reggio Calabria. (http://www.trenitalia.it/)
In aereo:
Napoli Capodichino (www.gesac.it)
Cosa visitare
Il palazzo baronale Speranza all'esterno presenta un ricco portale in pietra. Caratteristico il chiostro centrale con pozzo.
Festa Patronale  12 maggio
Eventi e manifestazioni Sagra popolare (agosto)
Sindaco: Filippo CARRO

martedì 23 novembre 2010

Terremoto 1980: tremila morti e una terra ancora oggi straziata

Tremila morti, novemila feriti, 300 mila senza tetto. E' la cifra della catastrofe del terremoto dell'Irpinia, trent'anni fa. Il 23 novembre del 1980, un devastante terremoto colpì la Basilicata e la Campania, in particolare l'Irpinia: mentre si moltiplicano polemiche per emergenze più o meno recenti, oggi quella terra ricorda quei momenti e l'apporto di tanti volontari, che ieri come oggi hanno aiutato una popolazione e un territorio a sopravvivere. In una nota della Caritas che ricorda quel disastro si legge che «il pensiero va ai tanti, troppi disastri che hanno ferito l'Italia: dalle recenti alluvioni in Veneto, Toscana, Campania, Calabria alle frane nel Messinese, al terremoto in Abruzzo, solo per citare le più eclatanti». Quel tragico 23 novembre del 1980, un terremoto sconvolse una vasta area tra Campania e Basilicata. L'area più colpita è nel cuore dell'Irpinia, in provincia di Avellino, ma danni gravi si registrano anche nelle province di Potenza, Napoli, Salerno. A trenta anni di distanza sono ancora aperte le crepe di quel minuto e 20 secondi che ha seminato morte e distruzione, ma che ha anche generato una straordinaria solidarietà. Dietro ai numeri spaventosi - circa 3.000 morti, 9.000 feriti, 300.000 senza tetto - altrettante storie interrotte. Vite devastate, lacerate, cambiate per sempre. I comuni danneggiati furono 280, i paesi rasi al suolo 36. Due le diocesi principalmente coinvolte (Avellino e Potenza), 29 quelle interessate. L`area colpita misura 27mila chilometri quadrati, tre volte quella del sisma in Friuli nel 1976. Trent'anni dopo il «catastrofico terremoto del 23 novembre 1980» - che, in 90 secondi terribili, sconvolse e cambiò la vita di vaste aree dell'Irpinia e della Basilicata (in quest'ultima regione la ricostruzione è all'85 per cento e servono 600 milioni di euro per completarla) - è sempre più necessario «sviluppare la cultura della previsione e della prevenzione». È uno dei punti cardinali del messaggio che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - ricordando la «profonda emozione» causata dal sisma - ha diffuso per l'anniversario del terremoto, mentre a Potenza ieri era in corso l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università della Basilicata, «figlia» della legge 281 del 1981 sulla ricostruzione della aree danneggiate. Il «filo» della previsione e della prevenzione si è annodato subito alle parole pronunciate da Franco Gabrielli, capo del Dipartimento della protezione civile e da Giuseppe Zamberletti, presidente della Commissione Grandi Rischi. Trent'anni dopo, anche loro due sono tornati in Basilicata: Gabrielli arrivò a Muro Lucano (Potenza) - uno dei centri più colpiti dal sisma - con un gruppo di studenti pisani (e vi tornò in occasione della Pasqua dell'anno successivo), per aiutare i lucani a rialzarsi. Zamberletti fu incaricato di coordinare i soccorsi alle popolazione terremotate ed è considerato il «padre» della protezione civile italiana. Proprio Zamberletti ricorda che l'istituzione dell'Università in Basilicata non va vista «come risarcimento a queste terre bensì come volano per lo sviluppo e per il domani dei giovani». L'ex commissario usa un paragone militare per spiegare le 48 ore di ritardo degli aiuti, che all'epoca scatenarono forti polemiche: «Le grandi forze di soccorso erano al Centro-Nord, e io mi trovavo a comandare truppe in una guerra già iniziata, e senza alcun piano di battaglia, essendo stato nominato 24 ore dopo le terribili scosse». Quello, secondo Zamberletti, è l'esatto momento in cui è stata concepita la moderna Protezione Civile: «Tutti capirono che ciò che avevamo chiesto dopo il terremoto in Friuli era giusto, anche se non ce lo avevano concesso». Per i geologi quella tragedia è stata «un'occasione sprecata per pianificare un reale recupero ed una valorizzazione dei tessuti insediativi storici». Francesco Peduto, presidente dell'ordine dei geologi della Campania, accusa: «Quali e quanti comuni si sono salvati dalle brutture della ricostruzione? Dobbiamo ricordare che alcuni portali in pietra di San Gregorio Magno sono stati rinvenuti addirittura negli Stati Uniti? Romagnano al Monte, nel salernitano, la Pompei del 2000, è stata completamente abbandonata per scelte politiche e non tecniche: il paese è stato ricostruito a qualche chilometro di distanza. Il centro nuovo sembra un quartiere periferico e desolato di una grande città. Il bellissimo borgo antico, sinora preservato perché nessuno ci aveva messo le mani, sta per essere trasformato a fini turistico - culturali, mentre gli abitanti di Romagnano hanno perso la loro storia, la loro cultura e non torneranno più».
tratto da la stampa.it

sabato 20 novembre 2010

La dieta Mediterranea, nata nel Cilento, è patrimonio Unesco

La dieta Mediterranea è entrata nella lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco. Un importante riconoscimento per uno stile alimentare che, oltre a soddisfare il palato, continua a essere studiato per i benefici che apporta alla salute.
Pochi sanno che il termine «dieta mediterranea» è nato a Pioppi, una frazione del comune cilentano di Pollica, il paese del sindaco Angelo Vassallo assassinato lo scorso settembre. Qui sì stabilitì e visse per moltissimi anni il più famoso nutrizionista del secolo scorso, il dottor Ancel Keys, scomparso a cento anni nel 2004.
Un importante riconoscimento per uno stile alimentare che, oltre a soddisfare il palato, continua a essere studiato per i benefici che apporta alla salute. Il menù tipico delle popolazioni che si affacciano sul 'mare Nostrum' si è rivelato, infatti, uno scudo contro una serie di malattie croniche e tipiche della vecchiaia, come dimostrato da una meta-analisi dell'Università di Firenze, condotta analizzando 12 studi internazionali su circa 1 milione e mezzo di persone le cui abitudini alimentari e condizioni di salute sono stati tenuti sotto controllo per periodi variabili dai tre ai 18 anni. Il lavoro, pubblicato sul 'British Medical Journal', ha evidenziato come una regolare adesione, ai dettami della dieta mediterranea, ricca di olio d'oliva, carboidrati, frutta, verdura e pesce, e bassi quantitativi di carne rossa e con un moderato consumo di vino rosso ai pasti, faccia calare del 9% la mortalità generale, del 9% quella legata a cause cardiovascolari, del 13% l'incidenza di Parkinson e Alzheimer e del 6% i tumori.



martedì 16 novembre 2010

EMERGENZA IDRICA NEL SALERNITANO, REGNA IL PESSIMISMO

(AGI) - Napoli, 16 nov. - Per ridare l'acqua ai comuni del salernitano serviti dall'acquedotto del basso Sele, 'sbriciolatosi' per tre chilometri dopo tre giorni di maltempo la scorsa settimana, si lavoro in parallelo a due interventi distinti, il provvisorio e il definitivo. E' quanto emerge da una riunione tecnica per predisporre i progetti per il ripristino dell'impianto tenutasi nell'assessorato regionale campano ai Lavori pubblici. "Abbiamo varato sul piano tecnico - spiega l'assessore Edoardo Cosenza - i dettagli delle due soluzioni progettuali individuate. La prima, quella relativa al ripristino della rete idrica, prevede un attraversamento in sub alveo con una condotta di diametro di 1 metro. Questa soluzione richiede, complessivamente, condotte di circa 200 metri di lunghezza, ma il grande ostacolo e' che si deve lavorare nel fiume, contro la forza del Sele e con i mezzi che devono scendere sulle sponde senza strade adeguate. La seconda soluzione e' un by pass da creare tutto dallo stesso lato del fiume. Questo progetto non ha bisogno di lavori all'interno del fiume e rappresenta una soluzione definitiva al problema, ma ha anche lo svantaggio della necessita' di dover montare circa 4 km di condotta. Per provare a ridare l'acqua ai cittadini entro Natale si lavorera' contemporaneamente su entrambe le soluzioni, su piu' turni e su piu' cantieri, ma la sfida rimane difficilissima per le avverse condizioni meteorologiche e contestuali". I due progetti verranno presentati a tutti gli enti interessati dai lavori durante una riunione dal prefetto di Salerno, Sabatino Marchione, domani mattina alle 10.30.
  "Purtroppo la situazione rimane estremamente difficile. I danni che ha subito l'acquedotto sono enormi, come ho potuto verificare personalmente ieri durante il sopralluogo in cantiere. Si sta gia' predisponendo, con grande difficolta', una pista per permettere ai mezzi di trasportare almeno su una delle due sponde le nuove tubazioni, ma il maltempo ostacola le operazioni. Nel frattempo, si lavora nell'alveo con pale meccaniche. La Regione Campania va avanti senza sosta, con il pieno sostegno del presidente Caldoro, a prescindere dalla tempistica con cui il Governo adottera' le sue decisioni", conclude Cosenza. (AGI)

domenica 14 novembre 2010

Alluvioni: se i veneti figli di un dio minore, di chi siamo figli noi salernitani senza acqua potabile fino a Natale?

Se i veneti alluvionati sono stati, come lamentano, figli di un dio minore, di chi sono figli i cinquecentomila salernitani che, causa pioggia intensa, non avranno l’acqua potabile almeno fino a Natale? Fino a Natale se va bene, mezzo milione di persone con secchi e bottiglie a far la fila davanti alle autobotti. Un mese e mezzo a vivere come ai tempi della guerra, con la Guardia di Finanza chiamata a vigilare che l’acqua non venga accaparrata e venduta a mercato nero. I veneti hanno detto e gridato di essersi sentiti abbandonati e trascurati, qualche leghista locale ha perfino invitato i veneti a non pagare il canone Rai perché poco e tardi la Rai aveva trasmesso sull’alluvione. Vero, nei primi giorni giornali e telegiornali avevano guardato distratti. Il governatore del Veneto, Zaia, aveva quasi proclamato lo sciopero fiscale, insomma basta pagare le tasse se Roma non mandava i soldi. Il presidente del Consiglio gli aveva dato ragione in via di principio ma aveva detto che non ci sarebbe stato bisogno di sciopero fiscale. E infatti, sia pure con qualche giorno di ritardo, 300 milioni di pubblici euro sono stati stanziati. Ma il Veneto è ancora tutto un lamento e forse trecento milioni non bastano.
Trecento milioni per aiutare quelli cui l’acqua del fiume Bacchiglione ha tolto le aziende e i macchinari, ma il Veneto dice servirà almeno un miliardo. Se questa è la cifra che serve al Veneto, il 30 per cento l’hanno ottenuto. Per il mezzo milione di campani, la parte orientale di Salerno e altri 14 Comuni, la stima dei danni materiali è di cinquecento milioni. Più l’incalcolabile fatica di vivere per un mese e mezzo almeno senza acqua nei rubinetti di casa, delle botteghe e delle aziende. Ma il mezzo milione di campani, guarda caso la stessa cifra di cittadini coinvolti dalla loro alluvione, finora non ha visto nè un Bossi nè un Berlusconi e neanche un Napolitano accorrere sul luogo. E non vede i grandi servizi, sia pure tardivi, di giornali e telegiornali. E non ha visto finora il governo stanziare neanche un euro. Hanno avuto quei cinquecentomila campani la promessa che gli daranno l’acqua…a Natale. Si è rotto il loro acquedotto, stiano calmi e pazienti. Se i veneti sono figli di un dio minore, loro sono figli di nessuno… o peggio. Da “Blitzquotidiano”

sabato 13 novembre 2010

Emergenza idrica nel salernitano

I politici di destra e di sinistra, il Ministro salernitano, i Deputati ed i Senatori, il Presidente della Provincia, i Sindaci, gli Assessori, i Consiglieri Regionali, Provinciali e Comunali sono tutti impegnati a chiedere interventi rapidi e concreti per una soluzione della crisi idrica? Si parla di burocrazia, di gare d'appalto, di conferenze di servizi, ma nelle emergenze non si è sempre agito in deroga? Perché si sottovaluta una emergenza così grave e così estesa? Sono interessati al problema circa 500.000 persone, 14 Comuni, un'economia già precaria rischia il crollo, tanti anziani, malati, disabili, sono in grandi difficoltà. A tutta la classe dirigente di questo già martoriato territorio, ai politici, ai giornalisti, ai magistrati, ai vescovi chiediamo di fare il proprio dovere e di agire nell'ambito delle proprie competenze per una concreta e rapida soluzione della crisi idrica. Le popolazioni salernitane non possono attendere 45 o 90 giorni per tornare alla normalità.

venerdì 12 novembre 2010

Nel 2010 è incredibile!

CRISI IDRICA NEL SALERNITANO

L’AB 109 della Protezione civile atterra all’aeroporto alle 16.35, tra i tuoni e la pioggia battente. Ad attendere il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, al suo ultimo giorno di lavoro, vi sono tutte le Istituzioni civili e militari. Ci sono soprattutto i sindaci dei quattordici Comuni interessati dal black out idrico, e non solo loro. È stato il sindaco di Pontecagnano, Ernesto Sica, il primo ad arrivare. A seguire quello di Salerno, Vincenzo De Luca, quindi di Serre, Capaccio, Battipaglia, Altavilla Silentina, Albanella, Agropoli, Cicerale, Montecorice, Cicerale, Bellizzi, Contursi, Agropoli, Ogliastro Cilento e Castellabate. Quindi l’assessore provinciale alla Protezione civile, Antonio Fasolino. La Provincia chiede poteri commissariali per accelerare i tempi e ridurre i disagi, il sottosegretario Guido Bertolaso accetta e nomina commissario straordinario per l’emergenza del Sele l’assessore regionale alla Protezione civile e Difesa del suolo, Edoardo Cosenza, l’ultimo a presentarsi all’incontro. Martedì la proclamazione ufficiale dello stato di emergenza e lo stanziamento dei primi cinque milioni di euro che verranno tutti destinati al ripristino della condotta idrica ai quali si aggiungeranno i 50mila che verranno dati a Pontecagnano per realizzare una condotta da una fonte sul proprio territorio. «Siamo soddisfatti che sia passata la nostra proposta - commenta Fasolino - perché tutto ciò ci aiuterà a portare a termine i lavori in tempi rapidi». E anche i tempi sono stati fissati: 45 giorni dall’inizio dei lavori, che potrebbero anche partire mercoledì quando l’assessore-commissario Cosenza presiederà la conferenza dei servizi per definire i dettagli. «Entro il 23 dicembre tornerà l’acqua nelle case», assicura Vincenzo De Luca il quale non avrebbe molto gradito il commissariamento e il piano di lavoro stabilito. Poco prima delle 18 Bertolaso chiude la riunione salutato dagli applausi dei sindaci e delle istituzioni presenti. È questo l’atto più importante di una lunga giornata di lavoro trascorsa tra riunioni in Prefettura, sopralluoghi e conta dei danni. «Abbiamo una stima approssimativa - spiega l’assessore Fasolino - ma l’esatto ammontare lo stabiliremo nelle prossime ore. Così da poter presentare al Governo il conto già martedì prossimo. Come sono stati dati i soldi al Veneto così dovranno essere dati anche ale zone colpite del Salernitano: ci sono agricoltori che hanno visto affondare un anno di lavoro e andare al macero tutte le loro produzioni». Man mano stanno anche rientrando nelle proprie abitazioni gli sgomberati. Restano solo le due criticità a Capaccio e Nocera Inferiore: una cinquantina di famiglie in tutto che hanno trovato ospitalità a casa di amici e parenti. «Nessuno è andato in albergo - dice Fasolino - nella Piana molti sono stati ospitati nelle stalle dei propri vicini di casa». Le condizioni meteo, per i prossimi giorni, fanno ben sperare e questo aiuterà anche gli interventi dei vigili del fuoco e della Protezione civile che stanno lavorando a ritmo serrato per cercare di aspirare l’acqua sorpattutto dalle abitazioni allagate. Sempre nella giornata di ieri è stato anche riaperto al traffico il tratto della Statale 166 degli Alburni, tra i comuni di Atena Lucana e San Pietro al Tanagro, chiuso per le esondazioni del fiume Tanagro. Resta solo una deviazione, nel tratto compreso tra il chilometro 44,700 e il 50, per una piccola frana che si è verifciata ieri mattina. Qualche difficoltà si è ancora verificata nella giornata di ieri a Montesano dove, la notte scorsa, una famiglia composta da quattro persone, in via precauzionale, è stato fatta evacuare a causa di una frana verificatasi in località Santa Maria di Loreto. Situazione in lento miglioramento a Capaccio. Il fiume Sele sta infatti gradualmente rientrando negli argini. Questo sta consentendo agli operai del Consorzio di Bonifica di riparare gli argini del fiume rotti dalla furia dell’acqua, in particolare quelli dell’affluente Ciorlito. © RIPRODUZIONE RISERVATA   di Petronilla Carillo  Edizione de IL MATTINO di Salerno 12 / 11 /2010

lunedì 8 novembre 2010

Nocera Inferiore

Nocera Inferiore

Cenni Storici
Fondata intorno al '600 a. C. dagli Etruschi e dagli Italici Sarrasti, è stata oggetto di conquiste e saccheggi da parte degli Etruschi, dei Sanniti, dei Romani e dei Longobardi. Nel IV Secolo la città passò ai Sanniti, mutò il nome originario Noukria in Nuceria Alfaterna, e divenne la capitale di una potente lega, il cui territorio si estendeva dalle porte di Napoli al Golfo di Salerno, che comprendeva Pompei, Ercolano, Stabia, e Sorrento. Dopo una fase di conflitti, nel 308 a. C. divenne alleata di Roma, conservando però una piena autonomia e battendo moneta propria. Distrutta nel 216 a.C. da Annibale, risorse ancora più ricca e più forte. Questa autonomia ebbe termine con la concessione della cittadinanza romana nel 91 a. C. quando la città si trasformò in Municipio Romano. In quest'età essa si arricchì di splendidi monumenti, in parte tornati alla luce, come il Teatro, l'Anfiteatro e la grandiosa Necropoli di Pizzone. L'eruzione del 79 d.C., pur danneggiandola e sottraendole la parte più fertile del suo territorio, non ne diminuì l'importanza. I Bizantini ne tentarono poi un rilancio, costruendo il grande Battistero di S. Maria Maggiore, ma l'arrivo dei Longobardi determinò nel VII secolo la morte della città. Nell'età longobarda, fu contea dipendente dai Principi di Salerno, al centro delle lotte che opponevano questi Principi ai Greci di Napoli e di Amalfi. Dopo alcuni secoli oscuri Nocera rinacque intorno all'anno mille in un nuovo luogo, sulla collina del parco, e, nonostante una nuova distruzione nel 1138 da parte di Ruggero II d'Altavilla, continuò da allora la sua nuova vita. La città divenne Feudo dei Filangieri, dei Latro, degli Zurlo, ed assunse il nome di Nocera de' Pagani. Nel '500, col titolo di Duchi la tennero i Carafa, cui seguirono i Castel Rodrigo e i Pio di Savoia, fino all'abolizione del regime feudale nel 1806. Il 1806, che segnò l'inizio del Decennio francese e l'abolizione della feudalità, costituisce un anno cruciale nella storia di Nocera.
Distanze chilometriche
da Salerno 19 km , da Napoli 41 km , da Roma 248 km
Come si raggiunge
In auto
Autostrada A/3 Napoli/Salerno, uscita Nocera Inferiore).
Autostrada A/30 Caserta/Salerno uscita Nocera/Pagani.
In autobus
Autobus di Autolinee pubbliche e private collegano Nocera a Salerno, Amalfi, Pompei e Napoli
In treno:
Stazione ferroviaria di Nocera Inferiore sulla linea Napoli - Reggio Calabria. (www.trenitalia.it)
In aereo:
Aeroporto di Napoli Capodichino (www.gesac.it)
Cosa visitare -La cattedrale di San Prisco, dove si possono ammirare affreschi dei Solimena, la chiesa di Sant'Andrea, dove sono conservati interessanti sculture e alcuni sarcofagi, la chiesa gotica di Sant'Antonio, con il Museo Archeologico dell'Agro Nocerino Sarnese, e i resti del castello medievale, risalente all'XI secolo. Nel quattrocentesco Convento francescano di S. Antonio, ospita i reperti degli scavi del centro urbano dell'antica Nuceria e nelle sue necropoli. Accoglie, inoltre, antichità provenienti dalle vicine Angri e Scafati.
Festa Patronale  San Prisco, 9 maggio
Sindaco : Antonio ROMANO
Prodotti tipici: ortaggi ed alberi da frutta

giovedì 4 novembre 2010

AEROPORTO DI SALERNO: ECCO I PREZZI PER VOLARE A MILANO E ROMA

Da 49 euro a 350. E’ questo il costo minimo e massimo con il quale poter acquistare prossimamente un biglietto aereo dall’aeroporto di Salerno con destinazione Milano Malpensa o Roma Fiumicino. Sui sistemi di prenotazione in uso alle agenzie di viaggio il “Salerno Costa d’Amalfi” è finalmente visibile anche agli operatori che possono già reperire i dati più importanti, a partire dagli orari che figurano anche nel nuovo “time table” di Alitalia. Da Salerno per Milano Maplensa si volerà due volte al giorno, da lunedì al venerdì: alle ore 6,45 ed alle 17,40 mentre il ritorno dall’aeroporto internazionale lombardo è fissato alle 9,05 ed alle 19,55. Giornaliero sarà anche il collegamento con Roma Fiumicino: da Salerno alle ore 7,40, dallo scalo capitolino il ritorno è fissato alle ore 16,20, sempre dal lunedì al venerdì. Per Roma Fiumicino previsto un ulteriore collegamento nel weekend: da Salerno sabato mattina alle ore 7,40, il rientro da Roma domenica sera alle ore 20,55. Veniamo ai prezzi. Come detto si parte da 49 euro a tratta ma il prezzo può lievitare velocemente anche a 52, o a 92, a 112, via via fino a 350 euro. Il prezzo è fissato dalla richieste e soprattutto fino ad esaurimento dei posti a prezzi promozionali. Tenuto conto che si volerà inizialmente con i Dornier da 30 c’è da supporre che bisognerà prenotare con largo anticipo se non si vuole incorrere in prezzi proibitivi. Si spera che Alitalia sappia sapientemente applicare una politica di prezzi bassi per invogliare l’utenza a scegliere Salerno. Nel frattempo l’aeroporto di Pontecagnano si prepara ad una mole di lavoro più sostenuta. Dal 1° dicembre partiranno i voli Alitalia per Malpensa e Fiumicino ma lo scalo piacentino si prepara ad accogliere anche i voli charters provenienti dalla Slovacchia. La Camera di Commercio di Salerno, d’intesa con la Camera di Commercio Italo-Slovacca ha chiuso un accordo con alcuni tour operators per l’attivazione di voli charters sulla tratta Salerno-Bratislava. La compagnia aerea Danube Wings ha già manifestato la disponibilità ad attivare già da dicembre i voli charter mentre dall’estate 2011 sono previsti due collegamenti settimanali: il martedì e la domenica.
(redazione TVOGGI Salerno)

martedì 2 novembre 2010

CASTELLABATE PROTAGONISTA STASERA A "PORTA A PORTA"

Una puntata di “Porta a porta” interamente dedicata al film-record di incassi della stagione “Benvenuti al sud” e alla sua location principale nel Comune di Castellabate. È quella prevista per la messa in onda stasera a partire dalle ore 23,15 su Raiuno. In vista della trasmissione, una troupe Rai ha raggiunto il Comune cilentano nei giorni scorsi e ha immortalato alcuni tra gli angoli più suggestivi del territorio, intervistando anche il sindaco Costabile Maurano e alcune comparse del posto. Nel salotto di Bruno Vespa ci saranno il regista Luca Miniero e gran parte del cast, guidato tra gli altri da Claudio Bisio e Alessandro Siani, per commentare l’incredibile successo che la pellicola sta riscuotendo in tutta Italia, ma anche per approfondire la storica questione Nord-Sud d’Italia. Proprio per questo ci saranno come ospiti anche esponenti politici nazionali e rappresentanti della società civile. Intanto, Castellabate, dove è stato girato gran parte della pellicola, è diventato oggetto della curiosità di numerosi visitatori che fin dai primi giorni dell’uscita cinematografica hanno chiesto informazioni sul centro storico e sulle ambientazioni marine, o sono venuti a visitarli di persona. Le riprese della pellicola hanno messo, infatti, in primo piano e fatto conoscere al grande pubblico i paesaggi del territorio comunale, da Santa Maria a Punta Licosa, ma soprattutto il centro storico con il suo caratteristico intreccio di vicoli, stradine e piazzette. Lo stesso sindaco Costabile Maurano, sulla scia di questa accresciuta visibilità di Castellabate, quale simbolo della vera anima del Sud, onesta e generosa, ha invitato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro per il federalismo Umberto Bossi e il sindaco di Milano Letizia Moratti a visitare il Comune cilentano. E il primo cittadino del capoluogo lombardo ha risposto plaudendo all’iniziativa che apre al confronto tra realtà diverse del Belpaese, seppure impossibilitata a programmare una trasferta fuori sede per impegni istituzionali.

lunedì 1 novembre 2010

AEROPORTO DI SALERNO: ALITALIA ANNUNCIA I VOLI

E’ entrato in vigore da ieri il nuovo orario invernale di Alitalia che annuncia il collegamento con 7 nuove destinazioni, tra cui quello da Salerno per Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Con l’inserimento ufficiale del “Salerno Costa d’Amalfi” tra gli scali toccati dalla compagnia di bandiera si aggiunge un altro importante tassello alla fase di avvicinamento al 1° dicembre quando i voli realmente atterreranno e decolleranno di nuovo dallo scalo di Pontecagnano. Dunque Alitalia ha ieri ufficialmente reso noto il suo calendario invernale dei voli. Oltre a recitare una serie di dati importanti sulla mission della compagnia Alitalia ha voluto mettere in evidenza, per ciò che riguarda che le tratte nazionali, l’attivazione dei collegamenti da Trieste, al via lo scorso 4 ottobre, e con Salerno che sarà operativo dal 1° dicembre. Da quella data lo scalo di Pontecagnano sarà collegato con Malpensa due volte al giorno, da lunedì al venerdì, ed una volta con Fiumicino. Gli orari sono più consoni alle richieste di viaggiatori per lavoro ma anche di tanti turisti che potranno così non perdere le coincidenze per altre destinazioni italiane o internazionali. Ed in attesa della definizione delle tariffe per le tratte, l’unica certezza sarà quella della possibilità di volare in cosiddetto “code sharing”, ovvero la possibilità di acquistare il biglietto da Salerno per tutte le destinazioni toccate da Alitalia. Quindi non sarà difficile acquistare un Salerno-New York o un Salerno-Shangai oppure anche un Tokio-Salerno o un Cairo-Salerno. A giorni comunque l’organizzazione commerciale e della comunicazione di Alitalia partirà in grande stile per il lancio definitivo sul mercato delle agenzie di viaggio e dei tour operator. A quanto pare questa sarà la volta buona per il “Salerno Costa d’Amalfi” che per la verità in passato non è stato aiutato molto dalla buona sorte. Visto, dunque, il credito con la fortuna, c’è da confidare molto anche e soprattutto nel favore dell’utenza. Tutto questo in attesa dell’imprescindibile, necessario allungamento della pista. (fonte redazione TV OGGI Salerno)