News da Salerno

giovedì 28 ottobre 2010

Serre, casino reale di Persano (Il palazzo, adibito a usi di caccia, fu costruito alla metà del settecento)

Serre


Cenni Storici
L'origine del paese si deve alla donazione del barone Guglielmo di Postiglione nel 1161 al monastero di Cava "terras in loco Serra".La baronia di Postiglione, che comprendeva Serra, passò al figlio Tancredi, cui successe, a sua volta, la figlia Alessandrina che andò in moglie a Pandolfo Fasanella. Successivamente, nel 1301, la terra fu concessa dal re Carlo II a Tommaso II Sanseverino, a quest'ultimo successe il nipote Ruggiero e, successivamente, con il testamento del 1365, Ruggiero fu sostituito dal primogenito Enrico.Nel 1405 a Luigi, ribelle a Re Ladislao, furono sottratti i possedimenti e, nell'anno 1406, la Terra di Serre, fu ottenuta da Bertrando Sanseverino, concessa a lui dalla Regia Curia, ereditò, inoltre, Persano dal fratello Roberto, che morì prima di lui. Si spense lasciando un figlio illegittimo, Lionetto che, non poté ricevere in eredità nulla dal padre. Lionetto aveva contratto matrimonio con Elisa Attendolo, nel 1417. Elisa rimase vedova nel 1421 e conservò i feudi per mediazione del padre. Quando Lionetto morì, Elisa si ritrovò sola con in figlio di pochi anni che divenne, poi, il valoroso soldato di ventura Roberto Ambrosio Sanseverino. Roberto Ambrosio Sanseverino morì nel 1532 e a lui successe la figlia Maddalena, la quale sposò Giulio de Rossi. Terminò in questo modo la stirpe dei feudatari della Casa Sanseverino, dando inizio a quella della famiglia de Rossi che furono, prima conti di Caiazza e, successivamente, duchi di Serre. Il 10 marzo del 1758 fu stipulato uno strumento di permuta, con il quale Giuseppe de Rossi cedeva al Re, Serre e Persano, ottenendo, in cambio Casaldiprincipe.Finì così, il regime feudale nella Terra delle Serre, che passò alle dipendenze del Re, cinquanta anni prima della legge eversiva della feudalità, nel 1806.
Distanze chilometriche
da Salerno 49 km , da Napoli 100 km , da Roma 311 km
Come si raggiunge
In auto:
Autostrada A3, Salerno-Reggio Calabria, uscire allo svincolo di Campagna ed immettersi sulla SS19.
In autobus
Autolinee private collegano il paese con Salerno e Napoli
In treno:
(www.trenitalia.it)
In aereo:
Aeroporto di Napoli Capodichino (www.gesac.it)
Cosa visitare
il Santuario Maria SS. dell'Ulivo
la Centrale Eolica
il Museo dell'arte contadina
Festa Patronale  San Martino, 11 novembre
Eventi e manifestazioni
Concorso Cristina Conforti (maggio - giugno)
Festival dei ragazzi (agosto)
Festival internazionale del Blues e del Jazz (agosto)
Sindaco Palmiro CORNETTA

lunedì 25 ottobre 2010

Torre Orsaia, esonda il fiume Bussento: danni alle abitazione e al centro urbano, tre famiglie salvate dalle proprie case

A Torre Orsaia, in provincia di Salerno, a causa delle forti piogge cadute durante la notte scorsa è esondato in più punti il fiume Bussento in località Calleo con conseguenti vastissimi allagamenti in tutta l’area circostante. Fra l’altro, sono state invase dalle acque diverse abitazioni e tre famiglie sono rimaste a lungo isolate, prima di essere tratte in salvo dai soccorritori. Diverse le case allagate che sono state tutte evacuate ad opera delle squadre dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile oltre che del personale dell’Ufficio tecnico comunale, tuttora sul posto per completare le operazioni di soccorso.
Gravi i danni che si aggiungono a quelli già prodotti dall’alluvione abbattutasi sulla stessa zona una ventina di giorni fa. Danni, pur se meno gravi, anche nel centro urbano. La farmacia del paese, ubicata nel cuore del centro storico, è stata completamente invasa dalle acque. (fonte Ansa)

domenica 24 ottobre 2010

Aeroporto di Salerno: definiti i voli per Milano Malpensa

Prosegue per step la marcia di avvicinamento alla ripresa dei voli di linea dall’aeroporto di Pontecagnano. Alitalia ha già provveduto a schedulare i voli dal “Salerno Costa d’Amalfi” per Milano Malpensa e viceversa dopo aver acquisito gli slot necessari. Sul sito di Sea Milano, la società di gestione dello scalo internazionale lombardo, è già possibile vedere il volo che è schedulato con codice Alitalia dal 1° dicembre anche se la commercializzazione non è ancora possibile. La compagnia di bandiera sta per attivare la sua organizzazione per un’operazione di marketing adeguata a lanciare la nuova tratta. Come già anticipato lo scorso 16 di ottobre due saranno i voli giornalieri per Milano Malpensa, da lunedì al venerdì. Davvero ottimi gli orari per i pendolari ed il target business: partenza da Salerno alle ore 6,45 con arrivo a Malpensa alle ore 8,35, si riparte poi da Milano alle ore 9,15 per atterrare a Pontecagnano alle ore 11,10. Nel pomeriggio su riparte alle ore 17,40 per Milano dove si arriva alle 19,20, alle 19,55 il volo per far ritorno a Pontecagnano decolla di nuovo per atterrare al “Salerno Costa d’Amalfi” alle ore 21,40. Tra i due voli per Milano Malpensa ci sarà anche un collegamento per Roma Fiumicino che sarà esteso anche nel weekend, ancora però in attesa che ci siano gli slot dallo scalo romano. Orari, come detto, più aderenti alle esigenze dell’utenza che potrà volare da Salerno anche in “code sharing” ovvero potrà fare il biglietto per tutte le tratte nazionali ed internazionali coperte da Alitalia. E proprio in questo senso è davvero utile il lavoro fatto dagli amici del sito internet liriportal.net che riporta sulle sue pagine web tutte le possibili coincidenze con i voli in arrivo o i partenza dal “Salerno Costa d’Amalfi”. Non resta ora che lanciare commercialmente la nuova tratta. Qualche perplessità resta sull’aeromobile che verrà usato, il turboelica Dornier 328 da 30 posti, anche se Alitalia conta dopo i primi due mesi di start up di utilizzare i Saab 2000 da 50 passeggeri. Tutto questo in attesa del determinante allungamento della pista che consentirà finalmente di far decollare ed atterrare in tutta sicurezza aeromobili di capienza maggiore.
23 ottobre 2010   Redazione Tv Oggi

martedì 19 ottobre 2010

Altavilla Silentina

Altavilla Silentina

Cenni Storici -Altavilla fu fondata dai Normanni nell'XI secolo. Il luogo risulta però essere stato abitato da tempi molto più remoti, come dimostrano alcuni ritrovamenti archeologici: la testimonianza storica più rilevante risale al VII secolo, età alla quale appartengono i resti dell' edificio ecclesiastico di San Lorenzo. Il toponimo è di facile spiegazione: Altavilla significa "città situata sopra un'altura" e fu detta Altavilla di Principato Citra o di Capaccio o del Cilento fino al 1862, quando assunse l'attuale denominazione di Altavilla Silentina. Il primo feudatario fu Roberto il Guiscardo, che si preoccupò di erigere una cinta muraria a difesa del paese e, una volta allargate le sue conquiste, donò Altavilla ai suoi parenti.
Distanze chilometriche
da Salerno Km. 41, da Napoli Km. 97, da Roma Km 284
Come si raggiunge
In auto:
Autostrada A3, uscita di Campagna, proseguire sulla S.S. 19 (bivio di Tempone Serre)
ed infine la S.P. 174 (Ponte Calore)
In autobus:
Autobus di autolinee pubbliche, sulla linea Altavilla Silentina-Salerno, con collegamenti per Salerno.
In treno:
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Capaccio sulla linea Roma-Reggio Calabria.
Cosa visitare:
I Siti Archeologici Scavi di S. Lorenzo Madonna della neve
I monumenti:
Convento di S. Francesco costruito nel 1435.
Chiesa di S. Biagio del 1305.
Chiesa dell'Assunta del 1755.
Chiesa di S. Egidio eretta nel 1110.
Chiesa di S. Antonino Martire del 1492.
Chiesa del Carmine edificata nel 1560.
Chiesa di Montevergine costruita nel 1700.
Chiesa Madonna della neve costruita intorno al 1700.
Castello Mottola del periodo Sanseverino.
Festa Patronale: S. Egidio 1° settembre
Eventi e manifestazioni;
Festa di Sant'Antonio 13 giugno – Festa della Madonna del Carmelo 1° domenica dopo il 16 luglio – Fiera d'agosto 11 agosto – Festa della Madonna di Montevergine 8 settembre
Sindaco  Antonio DI FEO
Prodotti tipici -Olio extravergine di oliva, mozzarelle e latticini


domenica 17 ottobre 2010

Inchiesta omicidio Vassallo: i clan nolani dietro gli affari edilizi

Due giorni dopo Ferragosto, in una casa di Vallo della Lucania c’è una riunione per discutere e definire un piano di lottizzazione tra Agnone ed Acciaroli, oltre cento alloggi a San Nicola a Mare su terreno panoramico acquistato con circa due milioni e mezzo di euro e che avrebbe dovuto rendere, ad affare concluso e case vendute, oltre quaranta milioni. Ottanta miliardi delle vecchie lire. Siamo al 17 agosto scorso, gli uomini del business preferiscono la riservatezza di una casa al centro di Vallo della Lucania: prima la riunione, lunga e fruttuosa e poi la cena, frugale ma succulenta, dodici posti a tavola nella stessa casa anzichè recarsi in un ristorante dove quelli del business avrebbero potuto dare nell’occhio. Al summit non ci sono solo tecnici ed avvocati, ma anche un noto imprenditore napoletano con base operativa ad Acciaroli, soldi a valanga, mare pulito vacanze brillanti e yacht al porto, un faccendiere che vive tra Agnone ed Acciaroli e si ritrova al centro di tutti gli affari edilizi della costa, oltre che alcuni amministratori comunali interessati all’affare milionario. Vassallo non c’è, ma avrebbe avuto notizia della riunione. E, a chi lo invita, sembra avesse espresso tutte le sue perplessità su un’operazione immobiliare devastante per la costa. Perchè i dubbi sulla lottizzazione tra Agnone e Acciaroli non sono solo suoi. Li ha già espressi l’architetto Fausto Martino, funzionario della Soprintendenza ai beni ambientali, lo stesso che agli inizi degli anni Ottanta, insieme all’allora soprintendente De Cunzo, sfidò la camorra di Lorenzo Nuvoletta e Luigi Romano opponendosi, ma inutilmente, alla costruzione dell’hotel Castelsandra. Martino, come una nemesi storica, torna ad opporsi alle nuove lottizzazioni. Ma pagherà la sua opposizione. Lo declassano. Sa troppo e si oppone a tutto, dicono i suoi avversari, anche a quello che dovrà ancora avvenire, come la gestione dei progetti e dei finanziamenti per milioni di euro sul parco archeologico di Velia. Martino non vuole subìre, scrive al ministero spiega i motivi della «punizione». Chi tocca gli affari cilentani o muore, o viene rimosso. O rischia di vivere come un morto che cammina. O, ancor più scientificamente, può essere aggredito nell’ufficio del sindaco, come è capitato qualche mese fa ad un altro funzionario della Soprintendenza. In quell’ufficio non c’è solo il sindaco. C’è il faccendiere che filma, come un regista, tutte le operazioni inmmobiliari del Cilento. La pista sugli affari immobiliari, insieme a quella della droga, è tutt’altro che secondaria e residuale nell’indagine dei pm antimafia (Rosa Volpe e Valleverdina Cassaniello) guidati da Franco Roberti. «Ci troviamo di fronte ad un delitto politico-mafioso di rilevante entità. È il più importante degli ultimi trent’anni a Salerno» dice uno degli inquirenti. Parole che demoliscono i tentativi minimalistici di derubricare l’omicidio Vassallo a vendetta di paese, un pusher imbestialito che si vendica con nove colpi calibro nove. Si, può essere pure un pusher della droga, dicono gli investigatori. Ma non si esclude che possa essere stato abilmente prestato ad un disegno più vasto: eliminare Vassallo, omicidio «preventivo» per spianare la strada nel saccheggio della costa cilentana. Firmato stavolta dai prestanomi dei clan di Ferdinando Cesarano, ”Nanduccio di Ponte Pertica” che nel 1998 evase dall’aula bunker di Salerno insieme a Geppino Autorino. Fu quella una storia ora processualmente definita ma che, all’epoca, storicamente segnò uno spartiacque tra la camorra che finiva sotto i colpi dei pentiti e quella che rinasceva in un ben più vasto e nuovo legame con l’economia e la politica. E poi non sono spettatori innocenti gli uomini di Mario Fabbrocino e della famiglia Moccia di Afragola, immagini di un difficile puzzle di atti notarili, scritture private e società occulte. È lo sfondo di un omicidio eccellente, Angelo Vassallo, sindaco, Italia 2010.
17 ottobre 2010           tratto da ILMATTINO. it

Aeroporto di Salerno: dal 1° dicembre tornano i voli di linea

Dal 1° dicembre si torna a volare su Salerno. L’accordo con Alitalia è in via di ratifica ma sull’approvazione definitiva in seno a consorzio e società di gestione, prevista per fine mese, non ci dovrebbe essere alcun dubbio. I vertici dello scalo di Pontecagnano hanno dato un’accelerata al ritorno dei voli di linea accogliendo la nuova proposta della compagnia di bandiera rimodulata sulle esigenze della potenziale utenza del “Salerno - Costa d’Amalfi”. Dal 1° dicembre l’aeroporto di Pontecagnano tornerà nel circuito nazionale del trasporto aereo passeggeri sotto livrea Alitalia con un accordo che consentirà ai viaggiatori che usufruiranno dello scalo picentino di viaggiare in “code sharing”, ovvero di fare da Salerno il biglietto aereo per ogni destinazione italiana o internazionale coperta dalla compagnia di bandiera. Tre i voli giornalieri, due per Milano Malpensa ed uno per Roma Fiumicino, dal lunedì al venerdì. Nel weekend, invece, un solo collegamento, partenza di sabato e rientro di domenica, per Roma. Per i primi due mesi gli aerei utilizzati per i collegamenti saranno i turboelica Dornier 328 da 30 posti ma, sulla base di una facile intuizione sulla reale esigenza dell’utenza, Alitalia sta già organizzandosi per mettere in esercizio sulla tratta salernitana dai primi mesi del 2011 i Saab 2000 da 50 posti. Tutto questo in attesa dell’allungamento della pista che potrà consentire l’atterraggio ed il decollo in piena sicurezza di aerei di maggiore capienza. E proprio questa sarà una delle priorità del nuovo amministratore delegato della società di gestione Maurizio Foschi che da ieri ha assunto il nuovo incarico. Per l’ex manager di Aeroporti di Roma quella di Salerno rappresenta un’intrigante scommessa. (Redazione TV Oggi Salerno)

sabato 16 ottobre 2010

Scossa di terremoto di magnitudo 3 al largo delle coste della Campania

Salerno (16 ottobre) - Una scossa di terremoto di magnitudo 3 si è registrata all'1,33 di questa notte a circa 20 km dalle coste della Campania e della Basilicata.
Secondo i dati forniti dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia le località più vicine all'epicentro sono i comuni di Camerota e San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno.


sabato 9 ottobre 2010

Sala Consilina

Sala Consilina

Cenni Storici  Sala Consilina è il centro più popolato del Vallo di Diano. Le sue origini sono antichissime, il centro storico si sviluppa tra le mura del castello medioevale e i nuovi insediamenti abitativi. Al suo interno troviamo numerosi edifici antichi e palazzi nobiliari. All' interno dell'Antiquarium, che trova sede nell'ex convento dei Cappuccini, si possono ammirare i corredi tombali della vasta necropoli con testimonianze dall'età del ferro al V secolo a.C. Molto importante è anche il Battistero paleo-cristiano di S. Giovanni in Fonte che, fondato da papa Marcello I nel IV secolo, fu successivamente trasformato in commenda dell'ordine dei Templari.
Distanze chilometriche
da Salerno 95 km , da Napoli 146 km, da Roma 356 km
Come si raggiunge
In auto
Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, uscita di Sala Consilina, quindi proseguire sulla SS 19 per 2 km seguendo la segnaletica per Sala Consilina
In autobus
Autobus di autolinee private assicurano i collegamenti con Salerno e Napoli.
In aereo
Aeroporto di Napoli Capodichino (www.gesac.it)
Cosa visitare
Museo Antiquarium. Battistero Paleo-Cristiano di S. Giovanni in Fonte Centro storico con la Chiesa di S. Giuseppe. Palazzi patrizi del '700 e '800
Palazzo Grammatico (1722). La sua caratteristica principale sono le mensole e le decorazioni in pietra che presenta sulla facciata. Il portale ad arco è costituito da lastre in pietra scolpite ed è sormontato dallo stemma gentilizio.
Palazzo Acciaro (1735). L'ingresso è sormontato da una piccola loggia e adornato con due colonne coronate da capitelli.
Palazzo Bove, sul cui portale sono impresse Figure araldiche e ornamentali.
Palazzo Vannata. Risale alla fine dell'800 ha la forma di un castello con torrioni merlati.
Il Castello normanno e sue mura di cinta che risale all'anno 1000, e la sua costruzione è dovuta al duca Roberto il Guiscardo.
Chiesa di S. Stefano la cui fondazione risale probabilmente al XII secolo.
Festa Patronale  San Michele, 29 settembre
Sindaco:  Gaetano FERRARI
Prodotti tipici: Olio, vino e prodotti caseari.

mercoledì 6 ottobre 2010

Santa Maria di Castellabate

Castellabate

Cenni Storici:
Nell'anno 1120, Costabile Genticore, nativo di Tresino, su ordine dell'Abate di Cava, iniziava la costruzione di un castrum sul colle prospiciente il mare di S. Maria. Il popolo chiamò la fortezza "Castello dell'Abate", ed il nome è rimasto lo stesso fino ad oggi, da cui il nome del centro abitato. Il territorio sottoposto all'Abate rappresentò un'autentica autarchia, in quanto tutto ciò che si produceva era sotto il controllo dei monaci. Il territorio passò poi sotto il dominio degli Svevi, degli Aragonesi e, infine, degli Angioini, che nel 1343 la "laicizzarono", lasciando agli abati solo la dimora. Venne poi la buia epoca delle incursioni saracene, delle epidemie, con il conseguente impoverimento. Nell'Ottocento l'economia si risollevò, con la ripresa dei traffici commerciali e della pesca.
Distanze chilometriche:
da Salerno 68 km, da Napoli 120 km , da Roma 330 km
Come si raggiunge:
In auto
A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Battipaglia, proseguire per le SS.18 e SS.267
In autobus
Autolinee pubbliche collegano il paese con Salerno e Napoli
In treno:
Stazione ferroviaria di Agropoli sulla linea Napoli-Reggio Calabria (www.trenitalia.it)
In aereo:
Aeroporto di Napoli Capodichino (www.gesac.it)
Cosa visitare:
Il borgo medioevale, viuzze strette, piccoli orti e case comunicanti. La Basilica Romanica che risale alla prima metà del sec. XII. Il "Palazzo Iaquinto" e l' Antiquarium comunale (resti sottomarini). La "Villa del Principe di Belmonte" e la "Villa Matarazzo" sede di numerosi eventi culturali. Il Palazzo Perrotti costruito intorno alla Torre normanno-aragonese.
Festa Patronale: San Costabile
Eventi e manifestazioni:
Luglio ed agosto: Fiera del libro (Castellabate);
Giugno - settembre - Mostra artigianato locale (Castellabate);
Luglio ed agosto: Spettacoli teatrali (Castellabate);
Settembre: Premio culturale "Leucosia" (Loc. S. Maria);
Luglio ed agosto: Concerti e spettacoli (La Torretta loc. S. Marco);
Natale - Presepe vivente (Castellabate)
Sindaco Costabile MAURANO

domenica 3 ottobre 2010

L'emigrazione cilentana di Germano Bonora*

Dalla cosiddetta unità d'Italia a oggi si calcola che più di trenta milioni di meridionali siano stati costretti a emigrare Oltreoceano (USA, America latina, Australia); e, dopo la seconda guerra mondiale, al Nord d'Italia e negli altri Paesi dell'Europa centrale e anche settentrionale.
Il Cilento, che comprende la maggior parte della provincia salernitana, un'area vasta più o meno quanto la Valle d'Aosta, ha offerto il suo doloroso contributo, spopolando le campagne dei paesini del Cilento, dove restavano vecchi, vedove bianche e bambini, che fin dalla prima adolescenza sognavano di raggiungere i genitori o altri parenti, come la protagonista del romanzo della Mazzucca, Vita, partita da sola, nove anni, con uno dei tanti fumosi piroscafi del porto di Napoli. Anche da Agropoli, un mio compagno delle medie, a soli tredici anni, s'imbarcò, nei primi anni Cinquanta, da solo per raggiungere il padre nel Venezuela. Scoperto per caso dal comandante della nave, fu affidato a una donna sconosciuta, che, impietosita, si prese la responsabilità di accompagnarlo a destinazione.
Negli anni Cinquanta-sessanta i giovani cilentani emigrarono soprattutto nei paesi europei, dove venivano ospitati in fredde e squallide baracche di legno, dormitori improvvisati, dove ogni sera affogavano il dolore nell'alcol della birra, la tipica bevanda dei paesi anglosassoni.
Il mio amico Giuseppe Liuccio ha scritto struggenti poesie in cilentano ispirate al dolore degli emigrati, tra cui spicca quella dal titolo emblematico "Lacreme e birra".
Difficile calcolare il numero esatto dei nostri migranti, perché non pochi furono clandestini, come i cosiddetti extracomunitari odierni, che fuggono dalla fame e dalla violenza dei loro Paesi africani o asiatici.
Altri farà, se possibile, questo calcolo. A me interessa sottolineare qui la sofferenza dei migranti, alcuni dei quali non sono più tornati, e quella dei familiari, accresciuta dai due conflitti mondiali che hanno fatto centinaia e centinaia di migliaia di vittime soprattutto del Sud. Che ha pagato il contributo più grande nel corso di questa mancata unità, che può definirsi tuttora duale se non del tutto fasulla.
( * ) Professore Emerito nei licei